Dissesto idrogeologico a Celenza. Nuovi fondi in arrivo dal Ministero
Circa 1,5 milioni di euro finanziati dal Ministero dell'Ambiente per il progetto di consolidamento e messa in sicurezza della frana a valle di via Paolo VI
A Celenza Valfortore nuovi fondi per il dissesto idrogeologico. Il Ministero dell'Ambiente ha finanziato, con 1,5 mln di euro, il progetto di consolidamento e messa in sicurezza della frana a valle di Via Paolo VI. Lo stanziamento, deliberato dal Cipe, nei giorni scorsi, è parte della programmazione 2014-2020 del Fondo di Sviluppo e Coesione destinati all'Ambiente.
“E' un risultato importante – dice il sindaco di Celenza Valfortore, Massimo Venditti - frutto di una seria programmazione e di un approfondito monitoraggio del territorio comunale. Celenza è tra i sei comuni della provincia di Foggia, dieci in tutto quelli pugliesi, selezionati per i loro progetti dal Ministero dell'Ambiente”.
Complessivamente, il Ministero ha approvato progetti per la lotta al dissesto idrogeologico per circa 45 mln di euro.
“Il finanziamento, richiesto dal nostro Comune – sottolinea l'assessore ai Lavori pubblici, Marco Longano - permetterà un più ampio intervento strutturale di prevenzione e mitigazione del rischio idraulico contro il dissesto idrogeologico, in una zona per la quale è già in cantiere un progetto di messa in sicurezza per 260 mila euro. E sempre per via Paolo VI è in programma la realizzazione di un tratto di rete fognaria a servizio di alcune abitazioni. L'Ufficio tecnico – ricorda l'assessore Longano - ha allo studio altri progetti di consolidamento e messa in sicurezza: su via Santa Lucia, via Bernini e su un versante dell'area cimiteriale”.
Nei mesi scorsi il Comune di Celenza Valfortore aveva ottenuto un finanziamanto, pari ad 1,8 mln, per la messa in sicurezza ed il consolidamento dell'area a valle di via Raffaello, in pieno centro abitato. “Si passa dalle parole ai fatti – conclude il sindaco Massimo Venditti. Continuiamo a dare riposte concrete alla comunità celenzana, ad un territorio, che oggi più che mai, ha bisogno di serie politiche di tutela”.